Fototeca Gilardi Digital Asset Management

La Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi rappresenta un prezioso patrimonio culturale, da custodire e far conoscere. La sua storia affonda le radici negli anni ‘50, periodo in cui il fotoreporter Ando Gilardi (1921-2012) concretizza l’idea di un luogo dove conservare il materiale iconografico, e arriva ai giorni d’oggi, dove le immagini digitalizzate sono facilmente accessibili online.

Attualmente la Fototeca Gilardi è gestita da Elena e Patrizia Piccini che, sfruttando le potenzialità del digital asset management MomaPIX, portano avanti con successo la valorizzazione dell’archivio storico.

Leggendo questo articolo scoprirete:

  • Come è nata la Fototeca Gilardi
  • Come è cambiata la gestione dell’archivio fotografico nel corso degli anni
  • Quali sono le migliori iniziative per valorizzare un archivio storico

Breve storia della Fototeca Gilardi

La Fototeca Gilardi è stata fondata a Roma nel 1959, dopo che Ando Gilardi aveva già lavorato per oltre 10 anni come giornalista e fotoreporter per alcune testate dell’area del Partito Comunista. Nel 1969 la sede fu trasferita a Milano, dove iniziarono prestigiose collaborazioni e nuovi progetti editoriali come le riviste dedicate alla fotografia e alle immagini in senso lato: i periodici Photo 13, Phototeca, Storia Infame, furono pubblicati dal 1969 al 1989. Nel 1979, Gilardi ideò il gruppo Foto/gram, che si occupava di educazione all’immagine, tenendo corsi per insegnanti, curando pubblicazioni didattiche, manuali e saggi. È in questa attivitá che le sorelle Piccini hanno conosciuto Gilardi e sono entrate a far parte della sua squadra di lavoro, prima affiancandolo nelle attività didattiche divulgative e poi entrando a fare parte della redazione della rivista Phototeca (Patrizia) e dell’archivio (Elena).

Dalla pellicola al digitale: come è cambiata la gestione dell’archivio fotografico.

La gestione dell’archivio fotografico è cambiata moltissimo dalla nascita della Fototeca ad oggi. “Erano gli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso - raccontano Patrizia ed Elena Piccini - il flusso di lavoro era tutto realizzato in pellicola e in carta. Compilavamo a mano schede cartacee contenenti il fotogramma, poi le inserivano in archivio secondo le voci enciclopediche di competenza. Poi siamo passate a redigere le schede al computer e ad organizzarle in database”.

La rivoluzione si è avuta nel momento in cui il progresso digitale ha permesso di avere in formato informatico anche le immagini. Adesso il lavoro quotidiano della fototeca prevede la digitalizzazione delle pellicole realizzate fino alla fine degli anni ‘90, quando si è cominciato a produrre nuove immagini direttamente in digitale. Le schede oggi vengono compilate e inserite direttamente nei metadati che descrivono le immagini, utilizzati per la gestione e il ritrovamento rapido dei contenuti.

Non c’è più pellicola, non ci sono più schede cartacee, la fototeca è diventata un bene quasi immateriale, ma non per questo meno eloquente. Anzi, grazie ai software di digital asset management che offrono molteplici strumenti sia di ricerca che di promozione, le immagini sono organizzate in modo ancora migliore.

Come valorizzare un archivio storico digitale.

La Fototeca Gilardi è in grado di suggerire best practise per la valorizzazione di un archivio storico. I due aspetti principali che sono stati presi in considerazione sono la conservazione e la divulgazione. Alcune iniziative sono attualmente in corso, altre invece sono da realizzare nel prossimo futuro. Di seguito alcuni dei progetti individuati:

  • Campagna di digitalizzazione del fondo Ando Gilardi reporter. E’ stato portato a termine il primo step nel 2017, sono tuttora in corso la catalogazione e l'inserimento dei metadati
  • Digitalizzazione per preservare altri fondi storici. E’ in via d’esecuzione lo scansionamento delle opere riguardante il periodo di sperimentazione fotografica di Ando Gilardi.
  • Catalogazione dei testi scritti da Ando Gilardi. Questo progetto al momento è vincolato al reperimento delle risorse necessarie. * Promozione del valore dell'archivio con la descrizione dei materiali conservati e l'apertura al pubblico e agli addetti ai lavori. Sono regolarmente svolte diverse iniziative organizzate da Rete fotografia, associazione che ha lo scopo di riunire vari enti, archivi e fotografi, per agevolare e promuovere la diffusione della cultura fotografica
  • Produzioni editoriali auto finanziate o in crowdfunding per la divulgazione del patrimonio di immagini e di testi
  • Realizzazione di mostre, forniture di immagini all’editoria o per diversi utilizzi con i quali diritti di riproduzione ricavati viene finanziato tutto il lavoro di conservazione e divulgazione descritto in precedenza

Puoi consultare questo caso d’uso del digital asset management per ulteriori spunti sulle strategie adottate dalla Fototeca Gilardi per valorizzare l’archivio storico.

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